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Il nome agata si riferisce a una grande varietà di pietre di origine idrotermale che si formano in cavità lasciate dalle bolle d’aria all’interno della lava.

Per questo sono spesso di forma rotonda o oblunga: le caratteristiche strisce di questa pietra derivano dalla sedimentazione di cristalli in questi spazi vuoti.

Ci sono moltissime pietre diverse categorizzate come agate, troppe per poter parlare di tutte in articolo, perciò ho deciso di concentrarmi sulle varietà “classiche”, quelle striate dal naturale colore marrone, grigio-blu o rossastro.

Si dice che il nome “agata” derivi dal fiume Achates in Sicilia (oggi Dirillo) dove in antichità la pietra fu rinvenuta dal filoso greco Theophrastus. Presso i popoli antichi dell’India, Nepal e Tibet era considerata una pietra protettiva e utilizzata per amuleti.

Questi popoli apprezzavano soprattutto quei geodi di agata, vuoti all’interno, che contenevano acqua.

Nel medioevo Ildegarda di Bingen le attribuisce la capacità di rimuovere i veleni che ancora non sono penetrati in profondità, consigliandola soprattutto in caso di punture di insetti.

La mistica aggiunge che se indossata sulla pelle nuda rende affidabili e lungimiranti, la considera capace di instillare nell’uomo la ragione e parla del potere dell’acqua infusa di agata nella cura dell’epilessia e delle convulsioni.

L’agata è una pietra che incoraggia l’introspezione, ci spinge a cercare dentro di noi le risposte di cui abbiamo bisogno. Migliora il nostro radicamento, evitandoci così di perderci in fantasticherie o paranoie: infatti ci incoraggia a andare al nocciolo dei problemi e trovare soluzioni pratiche.

Inoltre ha un effetto simile all’aura del nostro corpo: è protettiva e ci fa sentire sicuri, perciò è utile nel caso che in cui varie influenze creino confusione e sentiamo bisogno di appartarci “mentalmente” per poter elaborare una nostra visione della situazione.

Quando nell’agata sono presenti strati di cristallo di rocca può essere usata anche per facilitare l’emersione di ricordi di vite precedenti.

A livello fisico l’agata favorisce la rigenerazione e la crescita, soprattutto per tutti gli organi stratificati del nostro corpo – come la pelle – è utile per guarire le malattie degli occhi e dell’apparato gastro-intestinale.

L’agata del Botswana in particolare merita una menzione a parte. Questi splendidi cristalli africani, che vedete nella foto qui a sinistra, hanno un’energia particolarmente intensa e ci connettono all’amore per noi stessi.

Questa tipologia di agata ci spinge a proteggerci nelle situazioni avverse con forza e coraggio, perciò è molto utile quando ci troviamo in situazioni difficili in cui prendiamo parte a uno scontro aperto o strisciante.

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Susanna Prem Taruna

Post Author: Giuseppe Crispo

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