
Probabilmente avrete sentito la notizia allarmante che il futuro del caffè è incerto. Grazie alla diffusione delle malattie indotte dai cambia menti climatici e al cambiamento del clima in quanto tale, potrebbe arrivare il giorno in cui non saremo in grado di partecipare al rituale quasi spirituale di macinare i chicchi, prepararli e bere lo scuro energizzante elisir. Questa visione è sufficiente a far sì che molti perdano la voglia di alzarsi dal letto!
Alcuni intrepidi scienziati del cibo, tuttavia, sperano di evitare questo oscuro scenario offrendo un’alternativa: caffè senza chicchi. Sacrilegio? Questi audaci ricercatori sostengono che la loro invenzione, il caffè Atomo, non è solo migliore per l’ambiente, ma anche più gustosa in tazza. Affermano che il loro caffè senza chicchi elimina l’amaro che tre quarti dei bevitori di caffè cercano di maschera – re aggiungendo latte e/o zucchero.
Lo staff di Atomo ha condotto il seguente test di assaggio all’Università di Washington. Agli studenti sono stati offerti campioni della miscela Atomo e della miscela Starbucks ‘Pike Piace. Sorprendentemente, Atomo ha vinto: 21 persone su 30 l’hanno preferito, in quanto miscela più gustosa.
Atomo descrive il processo come un reverse-engineering (ingegneria inversa) del chicco di caffè: “Abbiamo esaminato tutti i componenti del caffè a livello molecolare:corpo, sapore, aroma, colore etc. Ci sono oltre 1.000 componenti in un chicco tostato.
Abbiamo trovato i componenti essenziali dell’aroma e del sapore e abbiamo trovato dei componenti analoghi di derivazione naturale per ‘disegnare’ il nostro caffè”.
Il dott. Jared Stopforth, scienziato di primo piano, approfondisce un po’ più in dettaglio in un comunicato stampa:
“Stiamo costruendo il gusto e il corpo molecolare del caffè per imitare quello del caffè convenzionale sostituendo i polisaccaridi, gli oli e le proteine che si trovano nella parte insolubile del caffè con materiali vegetali naturali, sostenibili e riciclati che producono lo stesso effetto”.
Da più parti ci si chiede: ma cosa c’è dentro questa miscela? Nessuna risposta da Atomo. Un comunicato stampa afferma semplicemente: “Non riveliamo i nostri ingredienti, ma siamo molto contenti del colore”.
La Atomo è molto riservata riguardo a ciò che si intende per “sostanze vegetali naturali, sostenibili e riciclate”, ma è lecito sapere cosa c’è in qualcosa che si mangia o si beve e non rivelare gli ingredienti inevitabilmente solleva domande su possibili allergeni e sulla provenienza. Come fa un consumatore etico a sapere che scambiare una fonte vegetale (i chicchi di caffè) con una misteriosa abbia un vero vantaggio per il pianeta?
Il lancio è previsto per l’autunno 2019. Nell’attesa continuiamo a gustarci il nostro buon caffè all’italiana …
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