Enzima mutante. Nella grande impresa per migliorare l’impegno globale nel riciclo della plastica, gli scienziati hanno scoperto un nuovo potentissimo strumento: un enzima mutante che lette ralmente… mangia il PET!
In uno studio pubblicato sulla rivista Nature, il team di ricerca che ha effettuato la scoperta afferma che il nuovo enzima è in grado di convertire in materia prima grezza il ” polietilene tereftalato” (PET), utilizzato nelle bottiglie, nei tessuti e negli imballag gi, nel giro di poche ore.
A differenza del riciclo tradizionale del PET, che generalmente dà un pro dotto di qualità inferiore che può essere utilizzato solo per articoli d’ab bigliamento e tappeti, questo nuovo processo si traduce in materiali grezzi durevoli e adatti alla produzione di nuove bottiglie per alimenti.
“Rende fattibile la possibilità di un vero riciclo biologico del PET su scala industriale”, ha dichiarato a The Guardian il professor fohn McGeehan, direttor e del Center for Enzy- me Innovation dell’Univer sità di Portsmouth.
“Si tratta di un grande progresso in termini di velocità, efficienza e tolleranza al calore.
Rappresenta un importante passo avanti verso un autentico riciclo circolare del PET e ha il potenziale di ridurre la nostra dipendenza dal petrolio, le emissioni di carbonio e il consumo di energia e di incentivare la raccolta e il riciclo dei rifiuti di plastica” conclude.
L’enzima è in grado di agire solo sul PET e non sul polietilene (bottiglie di shampoo, sacchetti di plastica) e sul polistirene (materiali per l’isolamen to e l’imballaggio).
Ma avrà comunque un ruolo importante nella limitazione dell’inquinamento e nel migliorare le capacità di riciclo in tutto il mondo.
Enzima mutante. Nel tentativo di utilizzare l’enzima a livello industriale e accelerare lo svi luppo, Carbios, la società francese che sta implementando la tecnolo gia, collabora con aziende come Pepsi, Nestlé e L’Oréal.
Il loro obiettivo è di avere un impianto dimostrativo installato e funzionante fuori Lione, in Francia, entro il 2021, con un lancio internazionale completo entro il 2025.
Tratt o da: theguardian.com
Mano nella mano
Non c’è alcuna necessità, alcuna necessità intrinseca, che la tecnologia debba essere contro natura.
Può essere pro natura, può essere amichevole nei confronti della natura, può fare parte della natura, può essere in comunione con la natura.
La tecnologia deve essere basata su approcci taoisti… Abbiamo sofferto molto senza tecnologia e l’Occidente ha sofferto molto a causa della tecnologia.
Ora c’è la possibilità di creare una nuova visione della tecnologia e della natura in comunione, mano nella mano.Osho , Unio Mystica, Voi. 2 #8
Articolo tratto dalla rivista Oshotime 269 del 2020