
Ho sempre sentito il gioco come momento importante nella vita dei bambini, osservandoli incantata, ammirandoli (e un poì invidiandoli) mentre completamente assorti in quello che fanno danno voce a se stessi.
Sperimentano liberamente, senza il pensiero che ciò che fanno in quel momento possa essere giusto o sbagliato, con tutte le possibilità aperte di costruire, creare mondi, possibilità e realtà e provare stupore e divertimento ad ogni avvenimento o scoperta…
Il gioco è fare una cosa liberamente, solo per il gusto di farla, per il PIACERE, senza pensare se sia giusta o sbagliata! Provare a fare una cosa fino a che non riesce come vogliamo o come ci piace, senza nessun obiettivo da raggiungere!
Forse così dovremmo prendere di più la nostra vita? Forse per questo non giochiamo più? Quanto riusciamo a fare qualcosa senza avere uno scopo?
Quanto ci giudichiamo per le cose giuste o sbagliate che reputiamo di fare, quanto ci controlliamo in quello che facciamo…tutto questo spegne l’entusiasmo e nel gioco tutto questo non c’è!
Il gioco è libertà di espressione, è leggerezza, è lasciar fluire, è esprimersi liberamente, è provare, è immaginare, è provare emozioni. E’ nutrirsi di se stessi, è relazionarsi con il mondo, è esplorare le possibilità, è ampliare le proprie visioni, è crearsi nuove idee, è sperimentare la vita…
Tutto ciò di cui noi adulti avremmo bisogno e di cui ci priviamo…e per di più spesso lo consideriamo meno importante dello studio o di altre attività!
In questi giorni sto giocando ad osservarmi e a guardare le cose che faccio sotto questa luce…quanti scopi (anche piccoli e quasi invisibili che si mimetizzano bene!), quanti schemi, quanta fretta!
Seppur ci lavori da tempo nel cambiare le mie priorità…
E lo stesso poi ci troviamo a fare con i bambini, troppo spesso non sono liberi di giocare e provare nella quotidianità (al di là degli spazi di gioco riservati)…la nostra vita molto spesso ci fornisce molti esempi…
Iniziamo dal giocare a “Vediamo che succede!”, ogni tanto proviamo a seguire l’onda dei pensieri dei bambini e vedere dove ci porta la loro visione, senza tentare sempre di applicare la nostra oppure davanti ad una cosa che non è andata come volevamo.
Fermiamoci e invece di arrabbiarci proviamo a vedere cosa può nascere a questa cosa restando semplicemente in osservazione…un primo modo di provare a giocare…
E poi proviamo a fare cose per il piacere di farle, ad ascoltare le sensazioni davanti al mare, al tramonto,alle cose da fare….ne abbiamo voglia?tutto ciò che dobbiamo fare oggi è necessario?
Selezioniamo e alleggeriamoci un po’ per non perdere il nostro entusiasmo e rimanere in contatto con noi stessi, come i bambini sanno fare così bene…e osserviamoli e impariamo i loro trucchi!
Non sempre ci si riesce, ma penso che, senza sentirci in colpa e farne un dramma quando non ci riusciamo.
Dovremmo consentirci di fare entrare il gioco nella nostra quotidianità e assicurarci e controllare che i nostri bambini (e perché no, anche noi!) possano vivere i nostri quotidiani momenti “senza obiettivo”!
Farà bene a tutta la nostra vita e non vorrà dire non avere obiettivi ma raggiungerli in maniera più rilassata godendosi il percorso senza inseguire solamente i risultati salvo poi sentirci frustrati quando non ci riusciamo…
La leggerezza del gioco può aiutarci nella vita, recuperiamola e non facciamola mai mancare ai nostri figli, staremo meglio tutti!
Francesca Sfriso