Site Loader

21 ottobre. Giornata del Counseling.

Ecco allora le 7 COSE CHE (FORSE) NON SAPEVI SUL COUNSELING!

1 – A CHI SI RIVOLGE UN PERCORSO DI COUNSELING?

A chiunque senta la necessità di un supporto nell’affrontare: una fase di vita delicata, una crisi personale, un momento di forte instabilità e cambiamento, una mancanza di chiarezza rispetto alla direzione della propria vita relazionale o professionale, una scelta da compiere che richieda profonda riflessione e consapevolezza.

2 – COME FUNZIONA UN PERCORSO DI COUNSELING?

Un percorso di counseling individuale si snoda su 12 colloqui di 50 minuti, una volta a settimana. I colloqui possono essere di persona o anche a distanza. I primi colloqui servono ad identificare il bisogno o la situazione specifica che sta creando disagio al cliente. Nei colloqui successivi, il cliente viene accompagnato dal counselor in una esplorazione dei propri stati d’animo, modalità di comunicazione, atteggiamenti e modi di essere, con l’obiettivo di far luce sulle risorse e vulnerabilità della persona e far emergere chiarezza e comprensione rispetto alla difficoltà che sta attraversando.

3 – COSA FA UN COUNSELOR?

Un counselor è un professionista della relazione di aiuto, il suo ruolo è di facilitare la capacità emotiva, comunicativa, relazionale del cliente, attraverso un approccio basato sul l’ascolto, l’accettazione e l’autenticità. Sulla base dei diversi orientamenti di formazione, il counselor può adottare varie tecniche e metodologie durante i colloqui, ma l’obiettivo è sempre la stesso: creare le condizioni affinchè il cliente possa agire e prendere decisioni in maniera consapevole, congruente ed autonoma.

4 – COSA non FA UN COUNSELOR?

Un counselor non è un terapeuta,

Un counselor non è un terapeuta, non fa diagnosi, non fornisce prescrizioni mediche o pareri, non analizza, non interpreta sogni, non si occupa di sintomi, disturbi o traumi.

5 – CHE FORMAZIONE HA UN COUNSELOR PROFESSIONISTA?

Un counselor professionista ha l’obbligo di formazione almeno triennale presso una scuola riconosciuta, incluso un monte ore di pratica in tirocinio e sotto la supervisione di counselor esperti o terapeuti. Un counselor iscritto presso un’associazione di categoria nazionale, ai sensi della legge n° 4 del 2013, ha poi l’obbligo di formazione e supervisione continua durante l’esercizio della professione.

6 – PERCHÈ SI CHIAMA COUNSELING?

La parola inglese “counseling” non ha un’equivalente traduzione italiana, l’origine del termine risale al primo dopoguerra, riferita all’attività di orientamento professionale dedicata ai reduci di guerra. In Italia, la stessa impostazione del counseling anglosassone si può trovare in alcuni intereventi di assistenza sociale, di orientamento scolastico e profesionale e di psicoterapia.

7 – DOVE POSSO TROVARE MAGGIORI INFORMAZIONI?

Il sito di AssoCounseling, la più grande associazione di categoria per i counselor italiani, fornisce tutte le informazioni e risorse sull’attività e i professionisti iscritti al registro nazionale.

Per info e richieste sulla nostra offerta di servizi di counseling, potete contattare il nostro socio Giovanni Sgrò al numero 329 429 6205 (anche whatsApp), oppure contattarci al 338 394 5607.

Post Author: Giuseppe Crispo

Lascia un commento