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Moda

Con una rinnovata collaborazione tra la sua etichetta di moda e il sito online The Real Real, Stella McCart­ ney sta convincendo i consumatori a creare un’economia circolare dell’ab­bigliamento.

La maggior parte delle industrie al dettaglio contano sul fatto che i consumatori continuino a comprare sempre di più e il mondo della moda non fa eccezione.

Nuove stagioni, nuove tendenze e nuovi colori, mentre gli abiti dell’anno scor­so languono nell’armadio o, peggio ancora, trovano la loro strada verso l’abisso eterno della discarica

Gli armadi nel Regno Unito ospitano l’equivalente di circa 30 miliardi di sterline di vestiti mai indossati. Nel frattempo, l’ americano medio butta 40 chili di vestiti ogni anno, cioè circa 14 miliardi di chili di tessuti e vestiti che finiscono nell’immondizia.

Dato che l’industria tessile e dell’abbi­gliamento è uno dei maggiori inquina­ tori del mondo, secondo solo al petro­lio, è ovvio che l’attuale modello deve cambiare. Forse uno dei cambiamenti più efficaci sarebbe quello di eliminare la moda veloce. Ma nel frattempo, ecco un’altra idea: abbracciare un’economia circolare acquistando abiti di se­conda mano, che è dove Stella McCart­ ney e The RealReal entrano in scena.

.YlcCarmey  e The RealReal hanno stretto una partnership per spingere i consumatori a partecipare a un’economia circolare attraver­so il ” consignement”, una part­nership che ha avuto tanto successo e che estenderanno fino al 2019.

Per chi non ha familiarità con The RealReal, è il sito di spedizioni online dove i clienti possono vendere e acquistare capi d’abbigliamento d’alta moda di seconda mano.

Le offerte sono vaste, tutto è autenticato e il processo di vendi­ ta e acquisto non potrebbe esse­ re più semplice. La partnership fornisce incentivi per aiutare a mantenere gli articoli Stella McCartney fuori dalle discari­ che dando loro una seconda vita attraverso la rivendita “

Il passaggio da una riduzio­ne dell’impatto ambientale negativo a un impatto positi­vo richiede a tutti noi di cambiare la nostra mentalità e sfruttare soluzioni che faccia­ no circolare i capi d’abbiglia- mento ed eliminino gli sprechi. La partnership con TheRealReal ha creato una soluzione facile e di forte impatto per consentire ai nostri clienti di partecipare a un’economia circolare.  Non vediamo l’ora di accrescere la partnership nel 2019″, ha detto McCartney.

Nel promuovere la rivendita, McCar­ tney sfida il modello aziendale convenzionale che esorta gli acquirenti a comprare cose nuove. Da quando ha fondato il suo brand, 17 anni fa, McCartney è stata autrice di innova­ zioni nel campo della moda sostenibile.

Non ha mai usato pelle o pelliccia nei suoi disegni. E, al di là dell’impegno nei confronti dei valori etici, l’azienda è insolitamente attenta all’uso delle risorse e all’impatto ambientale, dalla progettazione alla pratica del negozio e alla produzione.

Questa partnership, e The RealReal in generale, inoltre, stanno ridefinen­do cosa significa indossare abiti di seconda mano. Mentre i tipi parsimoniosi, intraprendenti e creativi conoscono la bellezza di un negozio dell’usato o del mercatino delle pulci, ora c’è un’intera nuova  generazione di negozi alla moda e di persone che in passato non avrebbero mai preso  in considerazione o indossato qualcosa di usato .

Avremo sempre i nostri vecchi negozi dell’usato, ma aziende come The RealReal aprono il merca­ to a un nuovo tipo di acquirente. Inoltre, il fatto che i prezzi siano molto più bassi rispetto alla vendita al dettaglio del nuovo, mette articoli di lusso ben fatti e di lunga durata, alla portata di consumatori che potrebbero non essere in grado di per­ metterseli in altro modo.

Con la sola fornitura di moda femmi­nile (si occupano anche della moda maschile e dei prodotti per la casa), RealReal ha compensato l’energia e i gas  serra  equivalenti  al  consumo di 65 milioni di auto. Forse dovrebbe essere il futuro dello shopping

Melissa Breyer, Treehugger.com

Post Author: Giuseppe Crispo

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