La scatola della rabbia
Per liberarsi delle emozioni negative gli indiani scavano con le mani una buca sulla terra, in cui sussurrano e gridano tutto ciò che li opprime emozionalmente, sfruttando la forza purificatrice dell’elemento terra.
Se avete un giardino grande si può ricavare un angolo dove osservare questo piccolo rituale, magari accanto ad un albero che per sua natura accoglie e trasforma ciò che noi eliminiamo attraverso il nostro corpo, come fa con l’anidride carbonica che espiriamo…
Se invece non avete la possibilità, molto utile può essere preparare una scatolina apposita da usare allo stesso modo.
Con il bambino si può creare questo piccolo rituale: aprendo un pò il coperchio della scatola si fanno entrare tutte le emozioni e i pensieri che in un dato momento ci appesantiscono.
Appoggiando la bocca alla scatola possiamo sussurrare, parlare normalmente oppure parlare o cantare con voce grossa e più alta; volendo si può anche gridare, ma qui dipende dall’abitudine ad esprimere emozioni.
Poiché l’urlo è un modo più forte di farle uscire e il bambino potrebbe a sua volta spaventarsi se molto sensibile, ma qui dipende dal vissuto di ciascuno. E’ comunque da valutare con più attenzione, magari facendo una prova e se vediamo che inizia ad agitarsi proporre il canto con la voce grossa oppure qualche modo più attutito…
Si possono anche non usare le parole ma solo suoni, in questo caso il bambino non deve pensare a ciò che lo opprime, soprattutto se fa fatica a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni. Inoltre il suono che esce da lui diventa come un balsamo di autocura…il suono ha un potere molto forte e lasciarlo uscire liberamente ha effetti positivi sul nostro benessere emotivo.
Se invece il bambino stesso lo desidera oppure c’è qualcosa che è già emerso e si vuole affidare, si possono usare le parole. Anzi può essere un esercizio graduale per provare ad esprimere ciò che si sente, l’importante è che non ci siano mai forzature in nessun senso.
Le due modalità si possono anche unire, delle parole prima concluse da un suono libero…senza rigidità, ricordando che la tecnica è solo uno strumento e ogni strumento è utile se è a nostro servizio e si adatta al nostro sentire e alle nostre necessità.
Molto bello sarebbe provarlo e farlo anche noi assieme a lui, per condividerlo.
Ricordiamo che i bambini assorbono da noi la maggior parte, se non tutte, le emozioni negative che vivono e poi se ne sentono colpevoli. Farlo assieme a loro può aiutare a vedere che non è il solo a vivere queste sensazioni e aiutarlo ad elaborarle più serenamente.
Ovviamente dobbiamo sentirci di farlo, per noi adulti può essere meno immediato, quindi valutiamo. L’importante è non trattare il bambino come stesse vivendo solo lui le difficoltà o come se quelle emozioni fossero solo sue…appartengono sempre anche a noi, non sentiamoci in colpa ma facciamo in modo che nessuno lo sia!
La scatola può essere riempita di sale integrale o rosa e qualche goccia di olio essenziale o anche solo olio essenziale che ha la funzione purificante e rilassante quando si apre.
Dopo qualche utilizzo se si sentirà che è troppo piena si potrà fare una passeggiata e svuotare la scatolina in qualche angolo di terra (non vicino a piante perché agisce da erbicida) o al mare affidandolo alla natura; se non si riesce si può tranquillamente lavare sotto l’acqua corrente.
Sarà molto facile che il bambino si preoccupi che la sua rabbia non faccia male alla terra: ricordandogli che essa ha la forza di accoglierla e trasformarla, potrà vivere anche un importante contatto positivo di fiducia e affidamento.
Questa tecnica è molto utile a piccoli e grandi ed è un bellissimo rituale da fare prima di addormentarsi, quando più spesso. Davanti al silenzio della sera senza tutti gli stimoli che ci distraggono durante il giorno, entriamo più in contatto con noi stessi e per questo possono emergere anche fatiche nell’addormentamento.
Quando una preoccupazione, una rabbia, una delusione, un qualsiasi sentimento percepito come negativo staziona dentro di noi, non riusciamo ad elaborarlo e sentiamo che ci è di peso. Possiamo affidarlo alla scatola, lasciarlo andare in questo gesto simbolico che ci aiuta ad alleggerirci. Spesso ci sentiamo soli a gestire queste emozioni e a volte non sappiamo come fare.
Quando siamo in preda a preoccupazioni, rabbia, tristezza, stress non riusciamo a vedere soluzioni positive e molto di ciò che facciamo ne risente.
Affidare è un gesto liberatorio e questo rituale è simile come effetti ad una meditazione perché ci alleggerisce la mente da ciò che ci opprime. Aiutandoci a sentirci più leggeri e a vedere le risorse, le soluzioni, le possibilità che quando siamo troppo coinvolti non riusciamo a vedere.
Ovviamente questa è UNA modalità, non LA modalità e le emozioni sono un aspetto complesso della nostra umanità, trovo che comunque sia molto utile e possa davvero aiutare se fatto credendoci come una piccola grande magia…!