
Musica. «Anche la musica è oggi uno strumento di controllo nelle mani delle élite neoliberali».

Lo spiega il saggista e musicologo Antonello Cresti in una lunga intervista di Francesco Toscano su Byoblu.
Dove vengono affrontati con precisione e profondità alcune sfumature – spesso nascoste – che caratterizzano la contemporaneità e dove viene presentato il suo ultimo libro “La scomparsa della musica.
Musicologia col martello” http://www.novaeuropa.it/prodotto/la-… «La musica, ora prevalente, provoca perlopiù un effetto ipnotico sulle masse riducendone il senso critico e promuovendo una finta contro-cultura che non mette in discussione i veri assetti di potere». Tutto è perduto quindi?
«Niente affatto», assicura Cresti, «Nel momento stesso in cui ci manipola, il sistema ci offre contemporaneamente le armi per riconoscerne i raggiri».