In questo post parlerò della concentrazione dei bambini e dell’importanza di non interromperli mentre stanno svolgendo delle attività.
Questo è un aspetto molto importante e da ciò possono derivare anche i problemi di disturbo dell’attenzione e iperattività e il fatto che spesso i bambini si “annoino”.
Non sappiano organizzare i loro giochi, inizino una cosa e non la portino a termine.
Quando stiamo svolgendo un’attività per noi piacevole, quando siamo assorti completamente in ciò che stiamo facendo. Non ci rendiamo conto del tempo che passa, di ciò che ci sta attorno perché siamo totalmente coinvolti.
E’ una sensazione bellissima che ci lascia paghi e soddisfatti alla fine e un senso di pienezza e realizzazione che ci arricchisce e fa stare bene…
Forse pochi tra noi adulti vivono spesso queste situazioni, sempre di corsa e affannati tra mille cose da fare…ma i bambini questo lo vivono continuamente se lasciati liberi di farlo…
Osserviamoli, soprattutto se molto piccoli, ogni cosa che fanno esprimono coinvolgimento e concentrazione e provano e riprovano finché non riescono a fare ciò che vogliono…
Interrompere un bambino in questi momenti rompe questa magia e lo fa uscire da questo stato magico. Senza che lui lo abbia deciso e disturbando la sua concentrazione in nome di qualcosa che è ritenuto più importante in quel momento.
Che ha avuto la forza di imporsi a quanto stava facendo; da qui può anche nascere l’idea che ciò che fa non sia importante con l’effetto che, se protratta nel tempo.
L’interruzione frequente farà abbandonare lo stimolo a cimentarsi in questo tipo di attività per paura di essere interrotto, oppure perché non sembrano importanti.
Se non siamo in ascolto, tutto questo avviene in maniera silente e non visibile…
Questo purtroppo mal si adatta ai ritmi della società, della frenesia, siamo sempre di fretta, abbiamo sempre poco tempo e quei gesti pacati e concentrati, oltre a volte ad irritarci, possono sembrare rinunciabili.
Adattabili ai nostri tempi stretti e, chi più chi meno perché già se ne rende conto, ci troviamo ad interrompere le attività e i giochi di un bambino.
Anche senza preavviso e pretendendo che faccia subito quanto gli abbiamo indicato) in nome dei nostri impegni e delle cose da fare.
Se ci pensiamo, questo atteggiamento si traduce in una mancanza di rispetto profonda di ciò che il bambino sta facendo e dell’esperienza di concentrazione e coinvolgimento che sta vivendo.
Proviamo a guardare la cosa da un altro punto di vista e iniziamo a considerare l’esperienza che sta facendo il bambino come sacra…cosa facciamo se entriamo ad alta voce o urlando in un luogo sacro?
Immediatamente ci zittiamo e chiediamo scusa…se entriamo per un’emergenza parliamo a bassa voce e ci scusiamo anche in questo caso per l’interruzione…
Ecco la stessa cosa dovrebbe succedere quando interrompiamo un bambino, ma anche qualsiasi altra persona. Entrare con rispetto in quello spazio e solo per motivi impellenti, cause di forza maggiore e quando dobbiamo farlo sapremo scusarci e comprendere la nostra interferenza.
Questo appunto significa che se dovrò interrompere il bambino perché si ha un impegno, perché non si può fare altrimenti, se è una cosa che non si può rimandare lo farò. Ma comprendendo ciò che sto facendo e non considerandolo una cosa scontata, dovuta o più importante.
Molte volte questo ci può anche portare a pensare…ma è proprio indispensabile ciò che voglio o devo fare (chiaramente non mi riferisco a tutto)? è una cosa rinviabile, posso fare diversamente?
Questo significa anche per noi lasciarsi andare a volte all’imprevedibilità della vita, al suo flusso e a uscire dai molti schemi che seguiamo quasi in automatico. Una digressione che può fare bene anche a noi e darci l’occasione di scoprire e provare a guardare le cose in modo diverso!
Un altro modo che senza renderci conto possiamo usare quando il bambino è impegnato a fare qualcosa è intervenire con le parole, commenti, incoraggiamenti, aiuti non richiesti. Che distolgono l’attenzione del bambino da ciò che sta facendo in quel momento, dal qui e ora.
I bambini hanno bisogno di provare le cose e non preoccupiamoci per la riuscita..dove noi vediamo l’errore il bambino vede un’esperienza, dove noi vediamo un solo modo, il bambino ne percepisce infiniti.
Dove noi vediamo il giusto, il bambino vede uno dei tanti modi…sarà lui a decidere come gli piace una data cosa…
Lasciamogli fare le loro esperienze, guardiamole con ammirazione e re-impariamo da loro ciò che probabilmente noi abbiamo dimenticato!
Francesca Sfriso