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Quando abbiamo bisogno di svuotare la mente esercizi di presenza e di meditazione attiva possono essere molto efficaci, ma quali? La pratica della Mindfulness è sicuramente molto efficace, chi ha il tempo e la costanza di meditare ogni giorno seguendo questa tecnica imparerà a distaccarsi dai propri pensieri e a rimanere centrato sul corpo. 

Ci sono anche momenti nella nostra vita in cui lo stress è tanto e il tempo per praticare poco, perciò cosa possiamo in queste situazioni? Personalmente ho sperimentato due tecniche che sono particolarmente efficaci, anche in situazioni in cui il mio stato mentale ed emotivo era particolarmente pesante e caotico. Sono tecniche accessibili a tutti, anche a chi non ha mai sperimentato la meditazione, ma che possono essere di aiuto anche per i meditatori esperti.

Gibberish, svuotare la mente attraverso i suoni

La parola Gibberish deriva da Jabbar, il nome di un mistico Sufi che lavorava nel silenzio con i suoi discepoli. Jabbar poteva essere silenzioso per giorni, solo quando un visitatore si avvicinava a lui per porgli una domanda apriva bocca, e ciò che diceva era assurdo!

A volte qualcuno veniva per chiedergli della Luna, e lui gli rispondeva parlando del Sole. Oppure iniziava a inventarsi delle parole, parlava in una lingua inesistente, accostando suoni che non significavano niente. Proprio da questa sua abitudine a creare parole è nata la meditazione Gibberish.

Questa tecnica è utilissima quando ci sono delle emozioni che non sono state espresse a parole, che abbiamo bisogno di vocalizzare. Emozioni e pensieri si influenzano vicendevolmente, perciò quando riusciamo a svuotare la mente e calmare i nostri pensieri ci avviciniamo alla serenità. 

Possiamo praticare la Gibberish con il supporto di una registrazione che ci guida, in formato CD o scaricabile in Mp3 possiamo trovarla su vari negozi online, cercando “Osho Gibberish Meditation”.

Le registrazioni sono per una meditazione che dura circa un’ora, personalmente sconsiglio di provare questa lunghezza a chi pratica da solo, soprattutto per la prima volta. Qui sotto le istruzioni per praticare gibberish per un totale di mezz’ora di meditazione.

“Se fai Gibberish, puoi pulire la mente da tutta la polvere che continua ad accumularsi. E quando la mente diventa silenziosa… non c’è altro posto dove andare se non dentro.”
Osho

Prima fase 15 minuti: per aiutarti nella prima fase potresti trovare una musica dal suono caotico e selezionarne la durata a 15 minuti, oppure mettere un allarme che suoni dopo 15 minuti per poterla spengere. 

La prima fase è quella dell’espressione: parla una lingua che non conosci! Emetti suoni senza senso, gioca con le sillabe, esprimi tutto te stesso con la voce senza utilizzare un vocabolario da te conosciuto. In questa fase tieni gli occhi aperti, muoviti nella stanza, stai seduto o cammina, comportati proprio come se stessi comunicando con un’altra persona. 

All’inizio ti sembrerà strano, ma poi i suoni inizieranno a fluire da soli. L’importante è non fermarsi, se senti che non sai cosa dire fai “lalalalala” per un po’, l’energia tornerà a muoversi di nuovo dentro di te. Se vuoi vedere un esempio di gibberish guarda Jim Carey in azione cliccando qui.

Seconda fase 15 minuti: quando la musica finirà, o sentirai l’allarme suonare, siediti con la schiena eretta e chiudi gli occhi. Tutta la tua energia è stata rivolta verso l’esterno fino ad ora, è il momento di cambiare direzione e volgere la tua attenzione all’interno.

Rimani fermo e ascolta, hai scaricato i tuoi pensieri, le tue emozioni, cosa c’è adesso dentro? Porta la tua attenzione al corpo, al modo in cui sei seduto e al tuo respiro.

Quando avrai finito prenditi il tempo di aprire gli occhi con calma e osservare come ti senti. Muoviti con calma, rimani connesso con il senso di spazio nella tua mente.

Scrittura libera

Questo esercizio è stato spiegato da Osho a un suo discepolo che gli aveva detto di sentire confusione nella sua mente. Qui sotto riporto le sue parole:

Questa è la situazione della tua testa: vedo pedali di biciclette e manubri e altre strane cose che hai raccolto a casaccio. Una testa così piccola, e nessuno spazio per viverci! E tutto quel pattume continua a muoversi lì dentro; la testa continua a filare e a tessere – ti tiene occupato.

Prova solo a pensare che sorta di pensieri si agitano nella tua mente. Un giorno, siediti, chiudi la porta e scrivi, per una mezz’ora, qualsiasi cosa ti passi per la mente; capirai cosa intendo dire, e rimarrai sorpreso di ciò che si muove in continuazione nella tua mente.

Rimane sullo sfondo, ma è sempre presente, ti circonda come una nuvola. Con questa nube non potrai mai conoscere la realtà; non potrai conseguire una percezione spirituale.
Osho

E’ una pratica estremamente semplice ed è persino silenziosa, perciò è perfetta per chi vive in condominio. L’importante in questo esercizio è non applicare alcun filtro a ciò che scriviamo: quando la mente si agita crea ogni sorta di assurdità, per poterla smascherare abbiamo bisogno di riportare i pensieri per intero, senza censura. 

Solo scrivendo tutto ciò che agita la mente sarà possibile comprenderne la follia! Un’altra parte importante dell’esercizio è rileggere tutto ciò che abbiamo scritto una volta finito il tempo che ci siamo dati. Rileggere significa applicare la nostra attenzione per osservare il flusso di coscienza che scorreva dentro di noi poco prima. 

E’ un modo per facilitare una posizione di distacco, lo stesso distacco che possiamo applicare in tempo reale quando ci sediamo in meditazione ed osserviamo i pensieri come nuvole che scorrono nel cielo.

Susanna Taruna Quaquini

Post Author: Giuseppe Crispo

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