Il fallimento dello scientismo in medicina
La nostra società è malata. Come il pazzo che si crede Napoleone, così lo scientismo che oggi la attraversa vuole far credere a tutti che gli uomini, così come le stufe elettriche, non siano altro che macchine: basta premere un bottone e la malattia se ne va. Ma l’universo, le sue leggi, la vita, la coscienza e i nostri stessi corpi sono molto di più che la somma delle loro parti. Dalle scoperte sullo spazio e sul tempo della fisica quantistica, a quelle sul DNA che cambia in maniera bidirezionale, addirittura anche grazie al linguaggio, passando per la reale natura della memoria e per il cuore della nostra salute, che passa attraverso le relazioni, lo stesso concetto di malattia deve essere ridefinito. La medicina dei nostri tempi, che dallo scientismo si è fatta abbracciare in una morsa mortale, può davvero guarire il complesso del corpo e dell’anima? E soprattutto, è interessata a farlo? Perché molti medici hanno rinunciato a capire i loro pazienti nella loro interezza, e li trattano piuttosto come un meccanico tratta il tubo di un radiatore?