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Tossicodipendenza

Tossicodipendenza. L’ambiente   sociale   è   un fattore importante  per  ciò  riguarda  la tossicodipendenza. Tuttavia, alcune persone che vivono nello stesso ambiente diventano tossicodipendenti, mentre altre no.

Questa differenza è solo circostanziale o esistono dei tratti chiave della personalità che aiutano le persone a evitare la tossicodipendenza?

Un gruppo interdisciplinare di ricercatori ha analizzato i dati relativi all’uso di 18 diverse sostanze psicoattive (Droghe legali, Cannabis, Ecstasy, Cocaina, Anfetamine, Metadone, Benzodiazepine, Sostanze volatili, Caffeina, Cioccolato, Popper, Alcool, Nicotina, Crack, Eroina, Ketamina, LSD, Funghi Magici) e ha creato un nuovo e originale database con infor mazioni su 1.885 intervistati. In breve, i principali risultati sono:

  1. C’è una differenza significativa nei profili psicologici di tossicodipenden­ ti e non consumatori. Quindi esiste una predisposizione psicologica alla tossicodipendenza.
  2. La predisposizione psicologica può essere diversa rispetto all’uso di far­ maci diversi. Ad esempio, esiste una differenza significativa tra chi fa uso di ecstasy e chi fa uso di eroina.
Tossicodipendenza

La personalità è rappresentata dal classico modello a 5 fattori:

N – Neuroticismo (Instabilità Emotiva) E – Estroversione

O – Apertura all’esperienza

A – Amichevolezza C – Coscienziosità

Il modello è stato integrato da altre due proprietà:

Imp – Impulsività e SS – Ricerca della sensazione

Tossicodipendenza e personalità

Generalmente, i tossicodipendenti sono caratterizzati da una N più alta, una O più alta, una A più bassa e una C più bassa, ma ci sono differenze tra le diverse sostanze.

Ad esempio, chi fa uso di eroina ha una N significativamente più alta, una E più bassa, una O più bassa, una A più bassa e un Imp superiore rispetto a chi consuma ecstasy.

Una O alta è tipica delle persone creative e, allo stesso tempo, dei tossico­ dipendenti. Il successo negli studi dopo la scuola elementare e oltre è correlato a un’alta C.

Le persone, che riescono a formulare piani e a seguirli nella vita reale (C alta) sono più “immuni” alla tossicodipendenza.

Tossicodipendenza

Il team del progetto include due professionisti in psicologia e psichiatria forense: la  dott.ssa  E. Fehrman,  che lavora presso il Rampton   Hospital, uno dei tre ospedali ad alta sicurezza di Inghilterra e Galles, e la dott.ssa V. Egan, professore associato di psicologia forense presso il Dipartimento di Psichiatria e Psicologia applicate dell’Università di Nottingham.

Lo studio  conta  altri quat tro autori, il professor A.N. Gorban, Professor J. Levesley, Dr. E.M. Mirkes, a Dr. A.K. Muhammad del Dipartimento di Matematica dell’Università di Leicester.

Il professor Gorban ha dichiarato: “Gli psicologi hanno ideato il piano di lavoro sperimentale, hanno raccolto dati e ne hanno effettuato l’elabo­ razione preliminare.

Quindi, è stato organizzato un seminario interdisci­ plinare e i matematici hanno proposto la tecnologia per ulteriori analisi. Il nostro principio guida era: ‘Lascia che siano i dati a pensare’.

Dopo cin­ que anni di lavoro collaborativo, i risultati sono stati presentati sotto forma di un libro. Questa è una storia raccontata dai dati”.

Il dottor Egan ha dichiarato: “Il lavoro si basa su una solida teoria psico­ logica che riguarda l’influenza dell’Impulsività, della Ricerca della sen sazione e del Modello  di personalità a 5 fattori, così come sono riscontrati in diversi tipi di tossicodipendenti.

Il lavoro identifica due principali popo­ lazioni di tossicodipendenti: gli sperimentatori (aperti, amichevoli, alla ricerca di sensazioni) che sono attirati da sensazioni mentali insolite e i tossicodipendenti veri e propri (introversi, emotivamente vulnerabili, privi di coscienziosità) che usano sostanze tranquillanti  o  altrimenti inibitorie”.

Sarebbe interessante uno studio per identificare i diversi tipi di meditatori…

Fonte: Personality Traits and Drug Consump­ tion: A Story Told by Data, (Tratti della personalità e consumo di droga: una storia raccontata dai dati), pubblicato da Springer.

Post Author: Giuseppe Crispo

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